Soncino la vocazione ad essere parrocchia (in un momento cruciale)

In apertura della festa dell’oratorio, la parrocchia di Soncino, nella sera mi mercoledì 30 agosto, con l’aiuto del Centro Diocesano Vocazioni, ha colto l’occasione per riflettere sul senso della comunità e della vocazione di ciascuno a costituirne una parte insostituibile. Il tutto, con spirito di gratitudine per il servizio pastorale svolto dal parroco uscente, don Mario, in attesa del suo successore, don Giuseppe.

Soncino, 30-09-2017

Momento di preghiera con la comunità parrocchiale

 

Canto iniziale: “Chiesa di Dio”

Chiesa di Dio, popolo in festa,
alleluia, Alleluia!
Chiesa di Dio, popolo in festa,
canta di gioia il Signore è con te!

Dio ti ha scelto, Dio ti chiama, nel suo amore ti vuole con sé:
spargi nel mondo il suo Vangelo, seme di pace e di bontà.

 

Introduzione: Cosa significano per noi le dimensioni oratorio – parrocchia – famiglia – chiesa

 

PRIMA PARTE: LE FONDAMENTA

Legge un anziano:

Le persone mature, in parrocchia, hanno il compito di indirizzare attraverso la loro saggezza, l’esperienza, il senno, il discernimento. Sono anche la memoria storica della comunità, che tengono viva raccontando ai più giovani gioie e dolori, fatiche e soddisfazioni che hanno fatto crescere questa grande famiglia. Ma anche loro, come tutti, hanno bisogno di farsi illuminare dalla parola di Dio, che ascoltiamo dal libro della Sapienza.

 

Sap 4, 11-16

[11]La sapienza esalta i suoi figli e si prende cura di quanti la cercano. [12]Chi la ama ama la vita, quanti la cercano solleciti saranno ricolmi di gioia. [13]Chi la possiede erediterà la gloria, qualunque cosa ntraprenda, il Signore lo benedice. [14]Coloro che la venerano rendono culto al Santo, e il Signore ama coloro che la amano. [15]Chi l’ascolta giudica con equità; hi le presta attenzione vivrà tranquillo. [16]Chi confida in lei la otterrà in eredità; i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.

 

Di nuovo una persona matura: Signore, aiutaci a vivere sempre questo atteggiamento, per dare sicurezza e solidità alla comunità intera.

 

Segno: viene portato al centro una pietra, simbolo delle fondamenta. Nel mentre, viene cantato il solo ritornello del canto “Se il Signore non costruisce la città”

 

SECONDA PARTE: LE PARETI.

Parla un adulto:

Raccogliendo l’eredità di chi li ha preceduti, gli adulti di oggi hanno il compito di edificare veramente la Chiesa e, più nel concreto, la parrocchia e l’oratorio. Essi ne costituiscono le mura, di cui ognuno è un insostituibile mattone. Anche per loro, la Parola di Dio è il punto di partenza, per comprendere a fondo e giocare correttamente il proprio ruolo. La ascoltiamo nella prima lettera di Pietro

 

1Pietro 2

4 Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, 5 anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. 6 Si legge infatti nella Scrittura:
Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso.
7 Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno scartato
è divenuta la pietra angolare,
8 sasso d’inciampo e pietra di scandalo.

Parla di nuovo un adulto: aiutaci a non dimenticare mai, o Signore, che per costruire davvero un edificio spirituale, dobbiamo sempre stringerci a te, pietra viva. Insegnaci a confidare non nella nostra solidità, ma nella Tua. Amen

 

Segno: viene portato al centro un mattone. Intanto, viene eseguito il canto “Tu sei” (“Soffierà”).

 

TERZA PARTE: LE FINESTRE SUL MONDO.

Parla un adolescente / un giovane:

La Chiesa ha bisogno non solo di tradizione, saggezza e solidità, ma anche di una ventata di aria nuova, di modi di vedere differenti che le impediscano di chiudersi e la “obblighino” a guardare fuori di sé. Questa è la missione dei giovani, che portano una componente di salutare “rimescolamento” nel popolo di Dio. In questo, devono seguire l’esempio dello Spirito Santo, che rinnova e vivifica. Lasciamoci istruire dalla Bibbia sul modo in cui questo può avvenire.

At 2, 1-11

1 Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. 2 Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. 3 Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. 4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

 

Segno: viene portato al centro un campanello, mentre viene eseguito il solo ritornello del canto “Invochiamo la tua presenza” (Vieni Spirito…)

 

QUARTA PARTE: LA PIANTICELLA

Parla un ragazzo delle medie o un bambino delle elementari. La comunità deve anche prendersi cura di chi sta crescendo, che dà vitalità alla comunità e, al tempo stesso, ha bisogno di essere protetto e accompagnato. Come i fiori in un giardino, come gli alberi appena piantati. Ecco come il Vangelo ci descrive lo stile di chi costituisce la parte più giovane della famiglia parrocchiale.

Luca 2:51-52

51 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 52 E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Riprende la parola il ragazzo:

Aiutaci, o Signore, a crescere docili al Tuo insegnamento, attraverso l’esempio di quelli più grandi di noi. Insegnaci ad avere l’entusiasmo dei giovani unito alla pazienza di chi vuole crescere bene.

 

Segno: una pianticella viene portata in mezzo, mentre si esegue il ritornello del canto “Con te faremo cose grandi”.

 

Al termine di ogni parte, ognuna delle tra categorie che NON ne fanno parte pensa cosa chiederebbe a questa fascia di età per il bene della Chiesa. Poi, tutti insieme, li si affida a Maria con un’Ave Maria.

 

CONCLUSIONE

Ora, preghiamo per don Mario e per don Giuseppe. Prende la parola Arrigo.

“Signore, ti affidiamo ora don Mario, che per anni ha fatto crescere questa parrocchia con dedizione paterna, e don Giuseppe che sta per raccoglierne il testimone. Aiuta entrambi a comprendere cosa il Signore chiede loro, in questa nuova fase del loro ministero, e noi a star loro vicino, con la preghiera e l’azione, affinché la fisionomia di questa famiglia parrocchiale ne risulti non diminuita, ma solo evoluta. Padre nostro…… Ave Maria. Benedizione.

 

 

Canto finale: “Vieni e seguimi”

 

 

Lascia che il mondo vada per la sua strada.
Lascia che l’uomo ritorni alla sua casa.
Lascia che la gente accumuli la sua fortuna.
Ma tu, tu vieni e seguimi, tu vieni e seguimi.

Lascia che la barca in mare spieghi la vela.
Lascia che trovi affetto chi segue il cuore.
Lascia che dall’albero cadano i frutti maturi.
Ma tu, tu vieni e seguimi, tu vieni e seguimi.

E sarai luce per gli uomini
e sarai sale della terra
e nel mondo deserto aprirai
una strada nuova. (2v)

E per questa strada va’, va’
e non voltarti indietro, va’. (da capo)

…e non voltarti indietro.

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